8 Marzo, Comune di Venezia, Eventi a Venezia, Premio Donna

Il Leone di Venezia dell’oreficeria Meneghetti al Premio Donna 2022 promosso da 25venice.press

Meneghetti l’orafo di Venezia ha l’onore di partecipare alla cerimonia di consegna del Premio Donna 2022 promosso da 25venice.press che si svolgerà a Venezia, Ca’ Farsetti, Sala Consiliare, martedì 8 marzo, ore 11:00.

Il Premio, rappresentato dal prezioso Leone di Venezia di Meneghetti, è un riconoscimento e un momento di riflessione dedicato a una figura femminile che si è distinta a Venezia per l’impegno nell’ambito sociale, culturale, ambientale.

Nell’evento saranno presentati in anteprima I TULIPANI DEL BRENTA. I fiori gialli, assieme al Miele del Doge di Sant’Erasmo, una tuta sportiva di Marzaro Abbigliamento Marghera e ai prodotti del Pastificio Giacomo Rizzo Venezia dal 1905, fanno parte del Premio che sarà consegnato l’8 marzo.

Al termine della cerimonia, che rientra nel programma MARZO DONNA 2022 del Comune di Venezia, le donne saliranno su barche a remi per un corteo il Canal Grande organizzato in collaborazione con l’Istituto Marinelli Fonte di Venezia e con studenti reporter. Parteciperà la classe 5^ della Scuola Primaria Zambelli dell’Istituto Comprensivo Morosini di Venezia e una rappresentanza della FIDAPA Venezia.

L’immagine del Premio Donna riprende un particolare del dipinto di Giambattista Tiepolo “Nettuno offre doni a Venezia” che si ammira a Palazzo Ducale, Sala delle Quattro Porte.

Anniversario 50 anni Meneghetti, Comune di Venezia

L’assessore Costalonga consegna all’Oreficeria Meneghetti il gagliardetto del Comune di Venezia per i 50 anni di attività

Venezia, 19 febbraio 2021 – L’assessore al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga, ha consegnato oggi, a nome dell’Amministrazione comunale, il gagliardetto del Comune ai titolari di un’attività orafa di Venezia che quest’anno ha raggiunto i 50 anni di attività.

“Sono onorato di poter condividere con la famiglia Meneghetti la gioia di un tale traguardo – ha dichiarato l’assessore. Questa famiglia di imprenditori locali sta infondendo coraggio in un momento di vera criticità. Venezia ha bisogno dei suoi artigiani e delle loro eccellenze”.

Nell’esprimere riconoscenza anche nei confronti delle tante associazioni e Istituzioni culturali con cui l’Amministrazione sta programmando il calendario di eventi in occasione dei 1600 anni dalla nascita di Venezia, l’assessore ha sottolineato “l’impegno a promuovere la ripartenza con un’attenzione particolare alla tradizione e alle tipicità locali”.

Il Comune di Venezia ha pubblicato la notizia sul proprio sito. Nei giorni scorsi ne aveva parlato IL GAZZETTINO, oggi Venezia Today, Prima Venezia, Veneto News, molti clienti e amici hanno già condiviso sui social.

Venezia Today ha evidenziato che l’oreficeria ai piedi del ponte di Rialto, in campo San Bartolomeo, è nata come società 50 anni fa e poi mandata avanti da Liliana e Marino, fino a 15 anni fa. Ora la bottega è passata a figlia e genero, Valentina e Flavio, che si prendono cura del laboratorio e delle vendite assieme alle figlie. «Linda, la più grande, ci da una mano fra un esame e l’altro allo Iusve (Istituto universitario salesiano della Gazzera), dove frequenta la Magistrale. Gloria, la minore, è iscritta a un corso per orafi a Vicenza», racconta Valentina. E così la tradizione continua. Con loro ci sono due dipendenti, una ragazza che ha preso il posto di una dipendente storica andata in pensione da poco, Loredana, «che avrebbe continuato volentieri a lavorare», e un addetto assunto poco meno di 10 anni fa. 

Se Valentina e Flavio volgono lo sguardo verso il ponte di Rialto vedono tante, «troppe saracinesche abbassate. Una grande tristezza. Pensiamo ai tanti amici e conoscenti che hanno dovuto chiudere perché non ce la facevano più con l’affitto. Queste persone chiedono di essere messe nelle condizioni di lavorare, non sussidi o ristori. Comunque stanno chiudendo anche le grandi catene, che magari avevano i contratti in scadenza. Sono certa che ci sarà una ripresa – dice Valentina – anche il movimento di persone del posto che si è visto nel fine settimana ha portato un po’ di consumi. Ma ci vorrà tempo e rischiamo che la città diventi sempre più povera – riflette – Noi ora siamo fortunati perché siamo in famiglia». Ma per rimanere punto di riferimento della città per 50 anni, serve molto altro. Competenza, conoscenza, professionalità e passione. Quel saper fare che si tramanda in famiglia ed è valore aggiunto per le attività.

L’articolo che IL GAZZETTINO ha pubblicato il 3 febbraio 2021: