Fa davvero molto piacere l’articolo che IL GAZZETTINO ha pubblicato per onorare i 50 anni dell’Oreficeria Meneghetti. Grazie al quotidiano e al giornalista Lorenzo Mayer.
I 50 anni dell’Oreficeria Meneghetti sono stati festeggiati al Caffè Florian con lo Scrigno del Doge, progetto di arte orafa 100% Made in Venice che saputo unire diverse eccellenze veneziane.
Oro e argento insieme al merletto di Burano e il miele di Sant’Erasmo, racchiusi nello Scrigno del Doge che delizia anche i palati con il dolce creato per i 300 anni del Florian.
Per lo speciale anniversario è stato prodotto un film corto, presentato dalla Scala Contarini del Bovolo, come segno di resilienza e coraggio dei veneziani che non si arrendono all’Acqua Alta e alla pandemia del Coronavirus.
Valentina Lombardi e Flavio Marinello hanno il grande piacere di presentare il progetto Scrigno del Doge. Ispirato da 2.000.000 di api dell’isola di Sant’Erasmo, nasce nel cuore di Venezia tra i sestieri di San Marco e Castello e tocca tre isole della Laguna di Venezia Patrimonio mondiale UNESCO.
Presentazione Scrigno del Doge, 21 ottobre 2020 al Caffè Florian di Venezia. Da sx Stefano Ghezzo, Mara La Rosa, Ermelinda Damiano, Flavio Marinello, Valentina Lombardi, Vittorio Baroni, Sergio Vidal, Riccardo Roiter Rigoni
Così festeggiamo tre anniversari. I 50 anni dell’Oreficeria Meneghetti di Rialto in onore dei 300 anni del Caffè Florian in Piazza San Marco e i 1600 anni dalla fondazione di Venezia.
Abili mani artigiane veneziane hanno racchiuso diverse eccellenze nello Scrigno del Doge. Obiettivo: promuovere sostenibilità e resilienza, cooperazione tra imprese e territori, intelligenza creativa e dare nuova espressione alla vitalità veneziana.
Ideato un anno fa grazie a Lido Oro Benon, lo Scrigno del Doge promuove storia e cultura, arte e artigianato, il merletto di Burano e le produzioni lagunari 100% bio che sposano l’alta pasticceria. Il tutto è “Made in Venice”! Lo spirito di partecipazione a questo innovativo progetto darà vita a un film corto per rappresentare i valori del lavoro svolto tra i sestieri e le isole dell’arcipelago veneziano.
Lo Scrigno del Doge, costruito a mano secondo l’antica tecnica dei Vazineri risalente al 1314, contiene l’inedita parure di api in oro/argento con anello, pendente e orecchini, vasetti di miele di Sant’Erasmo, il cucchiaino d’argento appositamente creato per gustare il nettare della Laguna di Venezia e la tovaglietta dell’ape al merletto di Burano mai realizzata prima d’ora.
Con lo Scrigno del Doge si vuole rilanciare l’ingegno della millenaria tradizione di Venezia che sapeva fondere stili e conoscenze per dare vita a cose nuove. Al Caffè Florian si incontrano innovative sinergie tra l’Oreficieria Meneghetti di Campo San Bartolomeo, il laboratorio Orafo di Stefano Ghezzo in Calle dei Fabbri e l’artigiano Andrea Baso a San Lio, il Miele del Doge di Sant’Erasmo e Martina Vidal con il merletto di Burano. Concept e coordinamento progetto di Vittorio Baroni.
La tortina di alta pasticceria al Miele del Doge è stata appositamente creata da Cristiano Strozzi, Chef Pâtissier del Caffè Florian, che ha divulgato l’innovativa ricetta della tortina Scrigno del Doge tutta da gustare. La Sala delle Stagioni del Florian ha permesso di vivere un’inedita esperienza sensoriale visiva, tattile, degustativa e olfattiva con profumi ed essenze floreali.
Il book del progetto Scrigno del Doge contiene lo storytelling di Nadia De Lazzari e le immagini d’autore del fotografo Riccardo Roiter Rigoni. Film corto in preparazione con la regia di Samuele Semenzato di Qual Buon Veneto Media House, collaborazione di Coven Venice Project. Venezia360 – Arte, Storia, Cultura ed Eventi partecipa al progetto con la cura delle dirette Facebook e Instagram.
Nella speciale occasione della prima presentazione (ne seguiranno altre), l’Atelier Martina Vidal, presente al Florian con Marta e Sergio, ha consegnato ai partecipanti un omaggio esclusivo. Si tratta della mascherina che vedete nell’immagine con filtro chirurgico e ferretto appoggia naso, arricchita da prezioso tessuto buranello. L’idea di Marta esprime un motivo a rombi della linea Architettura Venezia pensata da Sergio che si è ispirato al pavimento dell’isola di San Giorgio.